24 gennaio, 2006

La fiera degli occhioni azzurri


Roma? La capitale degli occhi azzurri. Degni di nota quelli che mi si sono parati davanti stamattina. E che avevo già avuto modo di rimirare - sebbene nascosti dietro a due lenti - ieri sera guardando il telegiornale. Di chi parlo? Del sex simbol di saxa rubra (per i non addetti ai lavori: sono gli studi Rai), alias David Sassoli. Pare che più di una giornalista non sia stata capace di resistere al languido sguardo del conduttore più begliocchoni dell'intero panorama dei telegiornali d'Italia. E ci credo: concordo pienamente. Chissà come sarebbe diversa la giornata, iniziando con un bel caffè accompagnato da una sbirciatina agli occhi di mr Sassoli.Il secondo mister occhi di zaffiro che ho avuto modo di ammirare durante il mio soggiorno romano è Flavio Montruccio. Lui sì, universalmente riconosciuto come gran figo da tutto un pubblico di ragazzine, ragazze e casalinghe che giorno dopo giorno non si perdono neanche mezza puntata di Centovetrine. Complici, ovviamente, non i dialoghi pregnanti e profondi che tanto contraddistinguono la soap opera, ma gli occhi dell'ex vincitore del Grande fratello. Lui l'ho incontrato a Matrix, settimana scorsa.

19 gennaio, 2006

Match Point, una sera al cinema

Ieri sera ho visto il film di Woody Allen, Match Point. Cinema Barberini, fila B. Praticamente dentro lo schermo, ma sorvoliamo: per pagare un po' meno questo ed altro.
Parla di una partita, il film. Una partita di tennis tra Tom, il riccone figlio di papà, e Chris, il maestro di tennis. Bello, Chris: due occhi azzurri e perfidi e un'ambizione sfrenata che serpeggia nelle vene. Ma la partita di tennis si trasforma nel giro di pochi minuti in una partita per la vita, per la bella vita. E per il successo. Chris infatti conquista la diafana Chloe, sorella di Tom, e si imbuca nell'alta società britannica. Grazie al padre di lei, smette in fretta e furia i pantaloncini da tennis per indossare giacca e cravatta: va ad occupare un bel posto da manager rampante e pare anche che sia tagliato per gli affari. Tutto fila apparentemente liscio, se non che Chris si scontra presto con la dura realtà: la realtà in questione ha occhi azzurri e labbra provocanti, belle tette e si chiama Nola. Aspirante attrice (molto aspirante, molto poco attrice), Nola è la fidanzata di Tom e sprizza sensualità da tutti i pori. Chris cade immediatamente nella rete di questa novella circe, ma, dopo un solo incontro, lei lo scarica temendo ripercussioni sul suo status neo conquistato.
La storia riprende un anno e molti problemi dopo: Nola è stata piantata da Tom, Chris è stressato da Chloe che vuole assolutamente un figlio, ma non riesce ad averlo.
Nola e Chris riprendono la loro liason dopo un incontro casuale alla Tate Modern. Ma se all'inizio a Chris la doppia vita non dispiace, la situazione cambia completamente quando aumentano le complicazioni: il lavoro, che Chris abbandona troppo spesso per correre dalla bionda, comincia ad accusare i primi segni di incuria, ma soprattutto Nola annuncia a Chris di essere incinta. Lei e non Chloe, la moglie. E' a questo punto che l'ex maestro di tennis comincia a vacillare: non sa che fare, si sente in gabbia. Da una parte Nola che insiste perchè lui lasci la moglie, dall'altra gli agi, i successi e un affetto per Chloe che forse non si è del tutto spento.
Non rivelo il finale, per chi volesse andare a vedere questo film. Che, secondo me, merita il prezzo del biglietto. Ma mi chiedo, voi che avreste fatto al posto di Chris? Personalmente, vi dico, non sarei stata capace di infilarmi in una situazione del genere (ma mai dire mai..) però poco prima che Chris pensasse alla soluzione che poi ha scelto, a quella ci avevo pensato anche io tra me e me. Una soluzione terribile, che chiunque vorrebbe scongiurare ma che è l'unica a permettere un salvataggio in extremis. Complice anche un buon pizzico di fortuna. E vissero felici e contenti? non credo, ma forse è così. Bel film, molto poco Woody Allen (di cui si nota lo zampino solo in qualche battuta), ma bel film.

18 gennaio, 2006

Se un giornalista ha il blocco dello scrittore è appropriazione indebita?


E' un po' che non scrivo e ne sono consapevole. Ma la consapevolezza non cambia il fatto che non so cosa scrivere. Blocco dello scrittore? Può darsi. Se fossi ai vertici della scala gerarchica del mondo politico, mi accuserebbero di appropriazione indebita. Ma forse è solo stanchezza. E allora scrivo sì, ma solo qualche breve notizia/questione/impressione che ha popolato questi primi giorni della mia settimana.





1. Lunedì sera sono andata all'anteprima di un film: "La neve nel cuore". Non posso consigliare di spendere 7,50 euro per andare la cinema a vederlo, ma tutto sommato è piacevole, fa sorridere. Richima un po' il tempo natalizio in questo gennaio pineo di esami (per chi li ha..). Ultra patetico e impossibile il finale: vorrei svelarlo, ma non scrivo nulla. Magari qualcuno ha intenzione di andarlo a vedere, no?


2.Sto scrivendo un articolo sullo smog e sulle domeniche a piedi.

3. Stamattina alle 7,30 ho acceso la tv e taratatam, chi mi trovo dall'altra parte del piccolo schermo? Il Cavaliere, alias mr. Berlusconi. Che faceva campagna elettorale, ingessato e inceronato come al solito (anche alle 7 di mattina?). Quella di Berlusconi per le prossime politiche è una strategia terapeutica a tutti gli effetti: tre o quattro Berlusconi al dì, immediatamente dopo i pasti: così si cura la tendenza a sinistra. Non una parola però sugli effetti collaterali di questa cura, ovvio.


4. Oggi la mia s0rellina Cri deve fare l'ultimo esame, uno scoglio macroscopico da superare..e allora si merita un Good luck in diretta!!

12 gennaio, 2006

Incursione nel modo della tivù

Argomento del giorno: il popolo delle comparsate in tv, la macchina che sta dietro ciò che appare sul piccolo schermo, la trasmissione di Mentana - leggi Matrix - cui ho partecipato ieri sera. Argomento della puntata di ieri? Potenziale livello di interesse: zero. Ovvero, Grande Fratello. Ma procediamo con ordine. Per chi non nè mai stato ad una trasmissione televisiva, qualche informazione, un po' critica per la verità, su ciò che fa da contorno a questi eventi. Il popolo dei figuranti del quale ho fatto parte per una sera, è all'insegna del trash: ci sono ragazzine minigonnate che sperano di passare da una parte (la platea) all'altra (quella che sta sotto i riflettori) dello studio, ammiccando con gli occhi iper truccati e ancheggiando come modelle sulla passerella di Gucci. O come altre signorine in ben altro posto. Poi ci sono le cinquantenni vestite da quindicenni che, forse per disperazione o forse perche hanno ancora l'illusione di poter sfondare nel mondo patinato del piccolo schermo, avvicinano sinuosamente più o meno attempati pezzi grossi dello studio. Tutto per elemosinare un provino. Invano. Poi ci sono i costantini, nel senso di "aspiranti" Costantino: pettinature allucinanti, maglione scollato, abbonamento al solarium sotto casa e medaglione al collo con tanto di croce d'oro pendente. Per ultime, le sciùre della Capitale, in cerca di quattro minuti di celebrità e contente di poter sfruttare la maglietta di paillettes dorate appena comprata nei saldi. E questo è il pubblico: applaude a comando, sorride, ma non disturba. E, alla fine della trasmissione, si complimenta con quelli che sono stati inquadrati più volte. Privilegiati e fortunati, loro.
Ma passiamo alla trasmissione in sè e per sè. Padrone di casa, Chicco Mentana (ormai è di famiglia in questo blog, quindi posso chiamarlo Chicco); ospiti, Alessia Marcuzzi, intellighenzia del Gf (autori, casting) e alcuni vincitori delle passate edizioni: Cristina, ora reginetta dello spazio "Tutto questo è soap"; Flavio (bello) Montrucchio, ora star di Centovetrine, e Fedro, sovrappeso e imbucato come sempre (ma che farà nella vita?). Dulcis in fundo, i collegamenti con Alessandro, l'odontotecnico redento che ora vive a Ginevra, e tal Caterina Bonchi. Caterina Bonchi meriterebbe un post tutto dedicato a lei: è un ex insegnante di religione cacciata dal Vescovo della sua città perchè non idonea alla professione, in quanto troppo provocante. La signora - bionda ossigenata, tette e labbra mo' di canotto, scollatura vertiginosa - dopo essersi battuta per riconquistare il suo posto in cattedra, sotto il crocefisso, peregrinando per i vari tg a denunciare l'ingiustizia subita, ha pensato bene di fare i provini per il Gf. E quasi ce l'aveva fatta. Tuttavia la sua motivazione ("socializzare..magari in un ambiente più ristretto") non è piaciuta agli autori. Non è mica un bordello, in fondo. Insomma: pessimo l'argomento, irrilevanti gli ospiti (a parte la Marcuzzi che è molto simpatica), insopportabile Chicco. Nello spirito leggero e frivolo della serata, "il direttore" si è lanciato in una serie di battute: passabile la prima, idiota la seconda, pedante la terza e così pure la quarta e la quinta. Menomale che ad un certo punto ha smesso. Chicco mio..che mi combini? Anche i guru dell'informazione sbagliano.

11 gennaio, 2006

Piatto del giorno: scienza e tecnologia

Mentre il motore di ricerca statunitense prepara la libreria universale, arriva un concorrente europeo

Google e Quaero: la sfida è on line


Chi dice Google oggi dice ricerca. E, in particolare, ricerca su internet. Che si voglia cercare un sito web, una fotografia o semplicemente una parola a caso, non importa: Google lo troverà. Dal 1998, anno in cui il motore di ricerca più usato al mondo fu fondato da Page e Brin, il simbolo per eccellenza del sapere universale non è altro che una finestra affiancata dalla scritta “Search”. Sull’onda del successo ottenuto, oggi prende forma un’altra iniziativa proposta dal team Google: la libreria universale. Decine di milioni di libri provenienti dalle biblioteche delle principali università americane trasformati in file di Google. E disponibili on line. Leggere? Sarà facile e veloce, giusto il tempo di un click. Che il libro sia la Divina Commedia o l’ultimo giallo di Camilleri, al bando biblioteche e librerie tradizionali: basteranno modem e pc. Positiva la risposta delle biblioteche coinvolte: hanno dato fin da subito il benestare al progetto. Complice anche la promessa che ai libri sarà recata massima cura, grazie all’impiego di una tecnologia che consente di sfogliare e scannerizzare i libri senza alcun danno. Contrari, invece, gli editori: hanno lottato per bloccare la digitalizzazione dei volumi, sospesa per tre mesi ma ripresa poi lo scorso novembre. Ciò che temono di più sono le violazioni del diritto d’autore, nonostante i vertici di Google abbiano assicurato che saranno disponibili on line in versione integrale solo i volumi non più coperti da copyright. Ciò che impensierisce gli intellettuali è invece la prospettiva di una svalutazione della letteratura e, allo stesso tempo, della memoria. Quando le nozioni possono essere recuperate senza troppa fatica grazie ad un motore di ricerca, perché sfiancarsi a ripescare definizioni, date e nomi imparate a scuola? Ma non solo: molti hanno sgranato gli occhi di fronte all’iniziativa della libreria universale perché il monopolio dell’intera letteratura sarebbe così nelle mani di un motore di ricerca targato USA. E alcuni ritengono che l’egemonia americana sulla cultura sia già troppo evidente. In proposito, però, dalla Francia è già partita la controffensiva europea. Si chiama Quaero, che in latino significa proprio cercare. Verrà presentato tra poche settimane, ma è già soprannominato “l’Airbus dei numeri” . Come l’azienda francese nacque per sfidare la statunitense Boeing, Quaero nasce infatti per scalfire il potere di Google . È un motore di ricerca multimediale, in grado di rintracciare documenti, foto, ma anche file audio e video. Utilizzerà tecniche avanzate di trascrizione, indicizzazione e traduzione automatica di documenti audiovisivi multilingue e di archiviazione delle immagini. Il suo ingresso sulla scena mediatica risale all’aprile scorso, quando il Presidente Chirac ne annunciò il progetto, promosso dall’Agenzia per l’Innovazione Industriale. L’ investimento di base? Un miliardo di euro. E anche le imprese finanziatrici sono rigorosamente europee: tra esse figurano France Telècom, Deutsche Telekom e Thomson.

10 gennaio, 2006

Il bacio della dea Fortuna. E un po' di sana serietà

Primo post dalla Capitale in veste rinnovata 2006. In realtà mica tanto rinnovata, diciamo che è uguale a due settimane fa. Oggi vorrei soffermarmi su due concetti che hanno riempito la mia giornata..uno serio, visto che ogni volta che leggo il blog della Ire mi sento una frivola dedita solo allo shopping e ai commenti poco seri, e uno un po' meno serio ma che ha avuto il merito di rallegrare non poco la mia giornata..
1. Concetto numero uno:
Lezione del professor Baldini, new entry del nostro corpo docente: affrontiamo un argomento periglioso e noioso, cioè le origini della comunicazione. Lezione da suicidio, of course. Ma ecco che mr Baldini lancia al volo una perla di saggezza che esula dall'argomento: la vera essenza dell'amicizia è il saper ascoltare, il vero cuore dell'amico è in realtà l'orecchio. Inutile dire che è verissimo e che questa uscita improvvisa ha fatto guadagnare la mia attenzione alla fino a quel momento pallosa lezione. E non solo: mi ha fatto anche ricordare quanti amici preziosi mi ascoltano e magari non ringrazio abbastanza..Grazie! A volte chi sa ascoltare non emerge, non spicca per le battute che fa o per le perle di saggezza che sa trasmettere. Ed è per questo che magari può apparire una figura marginale, ma è giusto ricordare quanto sia importante e difficile quest'arte! Insomma, chi non ha mai avuto biisogno su una buona spalla su cui piangere?

2. Finito il discorso paolotto..questo mio tentativo di abbandonare il tono pungente e i temi più leggeri e lasciare spazio a qualche momento di serietà, come si converrebbe a una pseudo giornalista, è decisamente fallito..passiamo al punto due, gioia di questa giornata. Per la serie: c'è speranza per tutti, continuate a giocare al super enalotto che prima o poi si vince..sono stata estratta per un viaggio premio a Bruxelles, con tredici miei compagni. Il tutto gratis, per gentile concessione dell'università. Dal 6 all'8 febbraio, quindi, sarò a Bruxelles, in teoria a lavorare su un progetto del tipo "l'informazione nell'Unione Europea", in pratica a fare un bel viaggetto...

In fin dei conti avrei voluto che questo post fosse un po' diverso, ma mi è venuto così e così rimarrà. Diciamo che è un modo come un altro per iniziare l'anno!

01 gennaio, 2006

Tantissimissimi auguri di Buon Anno a tutti! Sono tornata a casa da poco, dopo un week end a Les Houches! Ora, in questa fredda serata di capodanno, non mi resta che:
  1. riposarmi un po', perchè abbaimo dormito non poco ma maluccio, visto che la stanzetta dove io, silvia e terry condividevamo il letto avrà avuto la temperatura di un reattore nucleare.
  2. mangiare le lenticchie sperando che per una volta la leggenda funzioni e io possa guadagnare moolti, moolti soldi quest'anno.
  3. messaggiarmi un po' con la chiara (eh sì, ora metto gli articoli davanti al nome proprio come Ranzani, che ho eletto mio guru per il 2006 e al quale dedicherò un intero post, la prossima volta) perchè dobbiamo finire la Carta Auguri. Da notare come, anno dopo anno, la carta auguri scateni in noi gli istinti più bassi e ci faccia sembrare due autistiche attaccate al cellulare. Certe cose non cambiano mai.

Sperando che quello che inizia oggi si riveli per tutti un anno speciale, felice, pieno di sorprese e di momenti belli da vivere, ancora tanti auguri di Buon Anno!