30 maggio, 2006

L'estate del mio primo bacio

E’ piuttosto banale iniziare con una nota di servizio, ma questa volta è proprio necessario. Il suddetto film, nelle sale dal 1 giugno, è l’opera prima di una regista emergente ma dal cognome più che noto. E’ un fratello d’arte e, precisamente, si chiama Carlo Virzì. Che pare aver deciso cosa vuole fare da grande: il regista. Come il fratello Paolo. E del fratello, che ha partecipato attivamente al film scrivendone , insieme con Francesco Bruni e Teresa Ciabatti, la sceneggiatura, riprende motivi e stilemi, più o meno di successo. Scorre, il film. Scorre davanti agli occhi e si “beve” in fretta, come un bicchiere di thè freddo in una calda giornata estiva. Ed è proprio l’estate a fare da sfondo alle vicende di Camilla. Che arriva nella Versilia del 1987 con un unico proposito ben chiaro in testa: conquistarsi questo tanto agognato primo bacio. Ed è lei, Camilla, la vera protagonista del film. Determinata ma fragilissima, presuntuosa ma alla ricerca costante di qualcuno che le dica “ti voglio bene”. Si crede la migliore, ma viene regolarmente battuta sul tempo dagli altri. Dalle amiche, per dirne una. Che sono sempre più carine, più desiderate, più magre e, soprattutto, più baciate di lei. In mancanza d’ altro (tutti i partiti più belli e ricchi della versilia sono ovviamente già impegnati), quindi, decisa a trovare il “pollo” che- crede- le darà il fantomatico bacio, punta gli occhi un po’ più in basso nella scala sociale. Lui si chiama Adelmo, ha 17 anni e per racimolare qualche soldo pulisce le piscine dei ricchi villeggianti. Lei lo apostrofa così “Tu, ragazzo povero, per me sei come un ragazzo normale”. E in queste poche battute sta tutto l’amore che Camilla prova per Adelmo. Ma è grazie a lui, che platealmente non ricambia e a cui lei riuscirà a strappare qualche pseudo appuntamento puntando sulla bieca scusa della madre malata terminale, Camilla si apre al mondo reale. Un universo lontano dalle ville con piscina e dai party, che si anima nei quartieri popolari, dove a tavola si è seduti in troppi e si sta stretti, dove si gioca tra cortili e sala giochi. E dove nessuno ha il filippino o la decappottabile, al massimo un motorino truccato. Il bacio non lo avrà, Camilla. Ma forse avrà una bella lezione di vita. Scoprirà che non saranno le bugie, i sotterfugi e i soldi a farle avere un bacio o ciò che in fondo questo simboleggia: un’amicizia vera e pulita, qualcuno che apprezzi Camilla indipendentemente da quel che possiede o da come appare. Ma non ci illudiamo: la fine non è proprio lieta. La mentalità della ragazzina viziata non cambierà completamente alla fine di quell’estate. Da cornice, entrambi straordinari nell’interpretare i propri ruoli, Laura Morante e Neri Marcorè. La loro piccola storia scorre parallela alle avventure sentimentali di Camilla. Giovanna, madre della quattordicenne e interpretata dalla Morante, è una donna in piena crisi esistenziale. Piange di continuo e si lambicca per ore sul titolo da dare alla propria autobiografia: la mia vita o la vita mia? Un momento doloroso, a suo dire. E cerca conforto in uno squattrinato neuropsichiatra che combatte la mancanza di fondi pubblici tra una seduta psicanalitica in un container e uno sciopero. Bravi, bravissimi. E forse è per questo che tale “cornice di lusso”, in bellezza, supera di gran lunga il film.
p.s: all' anteprima giornalisti (stamattina), c'era anche l'attore protagonista di "My name is Tanino"..MOLTO, MOLTO CARINO

22 maggio, 2006

Se si ritorna alle gite scolastiche

Lezione di giornalismo radiofonico: ci sta spiegando perchè una radio si sente su una frequenza a Montemario mentre a Roma Centro su quella stessa frequenza non si sente più. E ' tutta una questione di business delle frequenze e roba del genere.
Vorrei sinceramente parlare di qualcosa di serio, ma non mi viene in mente nulla. Al momento vorrei essere solo su una bella spiaggia caraibica, a dormire e a leggere un bel libro (cosa che non faccio da tempi immemorabili..) e invece sono qui chiusa in un aula con l'aria condizionata sparata a manetta, cosa che fa malissimo (Infatti Serena Danna, seduta tra me e l'aria condizionata, ha mal di pancia. Cvd).
Allora vi racconterò di sabato scorso, bella giornata passata ad Orvieto. Motivazione ufficiale: conferimento del premio Barzini ("Premio all'inviato speciale") al giornalista del Corriere Venturini. In realtà è stata più che altro una piacevole scampagnata a scopo mangereccio (mangereccio gratis: no, dico, mi sono spiegata?), una riattualizzazione del rito che per eccellenza si lega al concetto si scuola: la GITA. Topoi del caso: il pullman e l'autista del pullman (del tipo: non si mangia-non si beve-non si urla-non si lanciano dai finestrini nè oggetti nè tantomeno persone) che, assoluta novità, voleva che tenessimo allacciate le cinture di sicurezza. Nuove generazioni a confronto: aerei con posti in piedi e autobus con le cinture di sicurezza. Vabè. Altro topos: l'accompagnatore. Nella fattispecie, Carlo Iorio, segretario tuttofare della scuola-pericolosamente somigliante a Babbo Natale.
Che altro? Partiamo alle 10, in ritardo di un'ora rispetto alla tabella di marcia. Ma qui a Roma è quasi l'ordine del giorno. Arriviamo ad Orvieto verso le 11e30. breve giro, short-meeting con due professori già in loco con rispettive consorti, visita al duomo e aperitivo. E poi pranzo, infinito e pesante pranzo simil cerimonia. Solo, c'erano fortunatamente meno portate. Dopo l'abbuffata, seguita da due caffè, la premiazione. Deludente: mancavano praticamente tutti gli ospiti illustri. Tra questi, Federico Rampini, inviato di Repubblica aPechino e autore di bellissimi pezzi sulla Cina e la trasformazione che la vede protagonista. E poi, mia personalissima osservazione, avrei voluto che ci fosse Ettore Mo. Per chi non se ne intende, è un guru del giornalismo dei reportage. E un giornalsta di cui ho sempre sognato di ripercorrere, un giorno, le orme. Abbiamo concluso il nostro viaggetto cantando a squarciagola sul pullman. Nella migliore delle tradizoni delle gite scolastiche, no?
p.s L'ingegneria della truffa ha funzionato a meraviglia: ho preso 30.

19 maggio, 2006

Esame odierno: ingegneria della truffa

Dovete sapere che oggi abbiamo l'esame di Diritto Comunitario. E che non abbiamo studiato per niente. Nessuno di noi ha proprio studiato per niente, anche perchè il tempo libero scarseggia e quel poco che abbiamo io personalmente amo impiegarlo in modi che non contemplano lo studio del diritto comunitario. Così, nella notte prima degli esami, al posto che a un arraffazzonato studio dell'ultim'ora, mi sono dedicata alle seguenti cose: 1,5 ore di palestra, doccia, cena, visione di Csi e lettura di Vanity. Ed è stamattina che i cervello si accende. Signori e signori, si attiva il laboratorio più proficuo e funzionante della Luiss: il laboratorio di ingegneria della truffa. Membri del team la sottoscritta, Serena, Dani e Serena Danna. Più qualche outsider, ogni volta diverso. Ecco le fasi del piano truffa:
1. fare una breve ma concentrata rassegna stampa dei siti che contengono informazioni sull'Unione Europea, le Istituzioni, le politiche comunitarie eccetera eccetera.
2. Fare un saggio copia e incolla del materiale reperito grazie a internet
3. Creare un corpus unitario, sintetizzare e integrare con il libro (acquistato e mai letto, sigh) i temi trattati in modo troppo complicato e /o troppo prolisso.
4. Formattare il tutto togliendo: grassetti, sottolineature e parole /link.
5. Stampare e fotocopiare in 4 copie grandi, aggiungendo 4 copie in miniatura, prontamente ritagliate e graffettate.
Ebbene, nel nostro piano ingegnoso oggi si è inserito un imprevistonon da poco: tra la fase 4 e la fase 5 si è perso il file. E siamo rimaste come tre cretine, con in mano un'unica preziosissima copia del nostro mega-bigliettino (perchè in fondo di questo si tratta), denominata "la zampa di lepre" (chi ha visto Mission Impossible 3 capirà). Sgomente e attonite, abbiao fatto scattare il piano di emergenza: il piano B.
Andiamo a mangiare per evitare un calo di zuccheri, ma prima chiudiamo sapientemente la zampa di lepre nell'armadietto di Daniela. Al ritorno, durante la lezione di Diritto Penale (attualmente ancora in corso) abbiamo ricopiato , una parte a testa, il frutto del nostro lavoro di ingegneria della truffa, abbiamo salvato, ri-copiaincollato il tutto sul pc e, grazie alla chiavetta Usb, ripreso possesso della famosa zampa di lepre. Riusciranno gli ingegneri della truffa a passare l'esame? Il seguito alla prossima puntata..

18 maggio, 2006

Se la missione di Tom questa volta è ridicola

Premettiamo che il 23 aprile sono andata in Piazza del Popolo a vedere la presentazione dei Mission Impossible 3 e che ci sono andata soprattutto per vedere dal vivo (in distanza, ovvio) il mitico Tom Cruise, che popola i sogni di ragazzine e non più tanto ragazzine fin dai profondi anni '80 come forse solo Paul Newman ha saputo fare con i cuori e i sogni delle nostre mamme. E continuiamo dicendo che ero riuscita a dribblare il film, concentrandomi su altri bei film nelle sale (come "Romance and Cigarettes" di Turturro: assolutamente da vedere), fino a ieri sera. Ebbene sì: ieri sera sono caduta nella rete di Tom, andando a vedere Mission Impossible 3 con un gruppo di amici così composto: una neofita del genere che per di più ama i film tristi e retrò, una cultrice del genere Mission Impossible trascinatrice dell'intero gruppo, un cinefilo amante dei film coreani e della nouvelle vague francese, un genio amante del genere fantasy, un radiofilo che non disdegna l'andare al cinema con i fissati. Ora qualche nota sul film. Fa ridere tanto è irreale, tamarro e comico nel suo prendersi terribilmente sul serio. L'azione è ridicolizzata perchè amplificata con effetti speciali strabilianti. E lui, Tom, tronfio del suo ruolo da protagonista si pavoneggia nella sua pseudo maestà e pseudo bravura. Tante risate, soprattutto per il pessimo finale.

17 maggio, 2006

Parentesi di pigrizia

Sono ricaduta in una parentesi di assoluta pigrizia. Fancazzismo doc, al 100%. Assolutamente salutare, per certi versi. Questa fase si è aperta subito dopo la fatidica risposta che ho ricevuto: sì, farò lo stage a Skytg24! E con questo ho chiuso un lungo, troppo lungo per la verità, periodo di ansia. Così ora mi dedico alla meravigliosa, stupenda vita di chi gira sempre conla testa vuota!

05 maggio, 2006

Congiunture astrali e l'oroscopo di Paolo Fox

La notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 maggio, alle ore una, due minutie tre secondi, ora e data si sono presentate così:01:02:03 04/05/06.
Tale situazione non è mai successa e non succederà mai più!

Grazie al messaggio di Chiara sul forum della piazzetta ho appreso dell'esistenza di questa congiuntura astrale. C'è da dire che non sono mai stata una fanatica di oroscopi, kabala et similia, ma da un paio di settimane a questa parte, considerando anche la mia fragilità psicologica del momento e la pazzia di Serena Danna, ogni mattina nella sala dei computer della Luiss si svolge l'ormai imprescindibile rito dell'ascolto dell'oroscopo di Fox. Per chi volesse aderire a questa moda, il sito da cliccare è www.paolofox.it.
Ma lasciatemi spendere qualche parola in proposito.
Innanzitutto secondo me Paolo Fox odia il segno del capricorno, Il motivo non lo so, magari sarà il segno della sua ex moglie (o del suo ex fidanzato, perchè mi sembra sinceramente un po' gay). Fatto sta che azzecca le previsioni per la giornata solo quando mi devopno succedere cose terribili. E poi mentre l'oroscopo degli altri segni è lungo, prolisso e dettagliato, quello del capricorno è sempre di poche parole. Del tipo "siete profondamente amareggiati, ma è colpa del vostro caratteraccio. Quindi, stringete i denti". Rendetevi conto che con una previsione del genere alle 9 di mattina la giornata non può che prendere una brutta, bruttissima piega. Non mi resta che sperare, sperare che Paolo Fox si innamori perdutamente di qualcuno del capricorno e lo faccia diventare il segno delle meraviglie, oppure sperar di rinsavire ed evitare di farmi condizionare dall'oroscopo.

03 maggio, 2006

Discorsi seri al giapponese

Ieri sera discutevo con tre amiche davanti a una barca di sushi e sashimi a proposito di raccomandazioni. Di chi ce l'ha e lo sfoggia senza problemi, di chi ce l'ha lo stesso ma fa finta di avere addosso la veste immacolata del battesimo e non un calcio in culo con i controfiocchi. E poi ci sono quelli che si adeguano: dura lex, sed lex. Perchè limitarsi a fasi fare le scarpe da individui mediocri aspettando i benefici della meritocrazia, quando questi benefici non arriveranno mai? Probabilmente queste persone la raccomandazione non ce l' hanno, se no qualcosa mi fa credere che non sarebbero così arrabbiate, anzi, avvelenate. Però la vorrebbero eccome. Il motto è: rispondiamo a un sistema avariato con la stessa moneta con cui pagano gli altri, se questo è l'unico modo per avere almeno una possibilità. E poi, ultimi come da copione, ci sono io e pochi altri stronzi che la raccomandazione non ce l'hanno, non la vogliono e anche se l'avessero si farebbero ammazzare pur di non guadagnarsi un po' di gloria (e neanche quella) facendo alzare il telefono a papà. Chi ha ragione? chi farà più strada? Non lo so. Forse non io, visto le posizioni sulle quali mi sono sempre arroccata con forse un po' troppa stima di me stessa. Mi piacerebbe che una persona venisse valutata per quello che vale, niente di meno e niente di più. Per l'impegno e la passione che ci mette nelle cose che fa, per la genialità, la tenacia e l'intraprendenza. Chiedo troppo? Sarò pazza, ma in certe persone io lo vedo benissimo quel luccichio negli occhi di chi vuole veramente fare una cosa e di chi si sente una professione (che magari tanti arrivano a fare per comodità) stampata nel dna. Ma la mia paura è che la voglia di fare, di arrivare dove voglio mi porti un giorno ad arrendermi e chiedere il famoso favore. Semplicemente perchè con le mie gambe e i miei meriti non sarò riuscita ad andare da nessuna parte. Un passo avanti e tre indietro, da sola. Mentre tutti sorpassano sfrecciando sulla corsia di sorpasso sfoggiando un sorriso a trentasei denti. Non è proprio una condizione ottimale. Probabilmente un giorno ci arriverò davvero a questo bivio maledetto. Ma ora preferisco stringere i denti e arrovellarmi in silenzio. In fondo la guerra è bello vincerla se si combatte davvero.

02 maggio, 2006

Riprendiamo dopo una pausa

Non scrivo da tantissimo tempo, lo so. Ma sono sempre stata very busy grazie a due week end proprio carini che ho passato. Il primo con le mie amichette milanesi che ho tentato di romanizzare, il secondo con il mio fratellino michy che è venuto a trovarmi per il concerto del Primo Maggio a Piazza San Giovanni. Una piazza enorme, bellissima e gremita di persone: un milione di persone! E poi tante belle canzoni.. Insomma, vorrei dire di più di queste belle giornate vissute lontano da computer e aule di scuola, ma ci impiegherei troppo tempo. Quindi questo post avrà un po' la funzione di filo conduttore per far capire che non mi sono mai ufficialmente persa per strada. E tutto ricomincerà da dove eravamo rimasti.