24 febbraio, 2006

problemi tecnici

non so perchè ma quando pubblico delle immagini non si riesce a visualizzare il post..uffi!

Marta di Romapiovosa

C'era una volta una povera apprendista giornalista che viveva in una grande metropoli del centro Italia...
Non è una saga melò e purtroppo non c'è nessuno che assomigli anche solo col binocolo al conte Fabrizio Ristori. E' la settimana prima degli esami in quel di romapiovosa, ovvero la Capitale , ma con un look insolito: grigio e nuvoloso. Un clima che dovrebbe, a rigor di logica, invogliare a stare a casa a studiare e studiare e studiare. Più che doveroso a una settimana dagli esami, no? E invece non fa altro che mettere depressione, far arruffare i capelli nonostante il trattamento shampoo lisciante-balsamo lisciante-crema lisciante-phon-piastra, e fa venire un gran sonno..
E così ho pensato di "illuminare" questa giornata a romapiovosa con un magico risotto "giallocomeilsole" e invitare tutti i miei compagni di vita e di soap opera per un gustoso pranzetto! E tutti vissero felici e contenti.

17 febbraio, 2006

Quest' Italia dei "figli di"

Nell'ennesimo viaggio Roma-Milano, ammazzo il tempo leggendo la rivista del mio cuore: Vanity. E mi cade disgraziatamente l'occhio su un mini trafiletto in fondo a pagina 70:
"New entry al Tg5. Nella redazione esteri fa uno stage una biondina che che si chiama Tina La Loggia. Parente del ministro per gli Affari regionali?Sì, Tina è una dei tre figli del Senatore Enrico La Loggia."
Che ci vogliamo fare, l' Italia è inconfondibilmente nelle mani di tanti, tantissimi e raccomandatissimi "figli di". Il giornalismo poi, non ne parliamo. Come volevasi dimostrare, ulteriore conferma di questa opinione - peraltro già pluriassodata - è venuta dal suddetto trafiletto. Che i "figli di"siano poi capaci di fare qualcosa, chissenefrega. Pochi sembrano riuscire ad ottenere ciò a cui ambiscono esclusivamente facendo leva sulle proprie capacità: perchè sbattersi, in fondo, quando un cognome conosciuto e qualche telefonata possono colmare distanze che per tutti i comuni mortali sono abissali? Ma questo è uno degli interrogativi a cui non si riuscirà mai a dare una risposta...
Del resto - sempre su Vanity, ma qualche pagina in là - apprendo contenta che Melissa Satta (la diciannovenne velina bruna di Striscia, fidanzata con Daniele Interrante) ha sempre avuto un sogno nel cassetto: fare la giornalista. Ma non mi dire! Ed è per questo che ha deciso che tra un ancheggiamento e l'altro sul bancone di Striscia, si darà alla cultura. Si è iscritta, infatti, nientepopodimeno che allo Iulm. Complimenti per la scelta, ottima Università! Un consiglio? Già che ci sei, molla il bel Daniele e buttati su un vero investimento a lungo termine: fidanzati con un Berlusconi. Infatti, Silvia Toffanin docet, è questo il modo più facile e veloce per diventare giornalista nell'Italia di oggi!
... Sta' a vedere che anche Melissa Satta diventa giornalista prima della sottoscritta!

14 febbraio, 2006

Due parole sul santo del giorno


Come non sprecare almeno qualche battuta sul più famoso santo (o Santo che dir si voglia) non solo del mese di febbraio, ma dell'intero calendario? E' che passate le elementari, le medie e le superiori, il 14 febbraio stufa un po'. Il giorno che fa sbuffare i single - o che fa divertire quei single che evitano di sbuffare e si organizzano per delle "contro serate" lasciando a casa miele e affini - e che dovrebbe far sentire veri protagonisti proprio gli innamorati. Che in realtà vorrebbero evitare di dover: 1) essere per forza in vena di zuccherosità; 2) lambiccarsi sulla scelta dell'ennesimo regalo (ino) da consegnare al fidanzato/a. E allora tutta la comprensione va a loro: forza, ce la farete a superare anche questo S. Valentino. Era S. Valentino di cui stavo parlando..non l'avevate capito? Io per festeggiare questa festa degli innamorati, senza innamorato e con un cerotto sul naso ho optato per una dolcissimaissima barretta di cioccolato kinder..Buon San Valentino!

Nonostante l'aviaria sembra che anche i cigni innamorati abbiano intenzione di festeggiare questo S. Valentino

13 febbraio, 2006

Un lunedì da leoni

Vorrei sottolineare l'importanza di questo lunedì che sembra un lunedì come tutti gli altri ma non lo è:
  1. Oggi dopo due settimane sono ritornata a Roma. Come al solito c'è il cielo azzurrissimo e splende il sole. Domanda lecita: ma perchè a Milano il cielo azzurro non si vede mai? Troppo inquinamento?Nebbia? Questione di clima?
  2. Oggi si laurea la mia sorellina Cri! E allora visto che proprio in questo momento starà sostenendo la fatidica discussione mentre io sono a 600 km di distanza, si merita un mega in bocca al lupo!E anche tanti complimenti in anticipo

Queste due ragioni non vi sembrano abbastanza per far sì che questo sia un lunedì un po' meno uguale agli altri?

09 febbraio, 2006

Come odio il "dolce far niente"

Chi mi conosce lo sa: adoro essere impegnata, non avere un minuto libero per tutta la giornata, fare quello che mi piace e arrivare alla sera soddisfatta, stanca e felice di godermi il meritato riposo. Quindi, chi mi conosce può anche immaginare quale sia il mio livello di salute e/o serenità mentale al momento: zero. Il "dolce far niente" non fa proprio per me, insomma. E queste giornate di convalescenza mi fanno diventare pazza. Le uniche considerazioni che posso fare i proposito sono:
  1. Posso uscire sì, ma non dopo le 5. Perchè? Semplice: dopo quell'ora non c'è più il sole. E questo significa che il mio abbigliamento usuale post-scippo, costituito da mega occhialoni neri nasconditutto, se durante la giornata mi fa assomigliare anche solo parzialmente a una pseudo-diva picchata dal compagno alcolista - che fa il batterista che ne so, nei Deep Purple - , la sera mi fa sembrare una pazza che si aggira con gli occhiali da sole non solo dentro i negozi, ma ignorando il fatto che di sole non ce n'è. Stessa storia vale nelle giornate piovose, ma per fortuna in questi giorni c'è bello.
  2. Nonostante io abbia sempre abitato nelle esterme vicinanze dell'ospedale, non ci ero mai entrata praticamente fino a settimana scorsa. Beh, da quel momento il S. Gerardo è praticamente la mia seconda casa. Questo implica che durante la mia degenza e nelle mie visite alquanto frequenti, io sia diventata una tale esperta da conoscerne i luoghi più reconditi nonchè qualche astuto trucchetto. Qualche esempio? Se vi capitasse di dover andare dal 9° piano del settore A (il piano dove mi hanno ufficialmente adottata in quanto orfana e senza famiglia) al 3° piano del settore B, potreste lambiccarvi nello scegliere tra due alternative: scendere con l'ascensore fino a piano terra, farvi una passeggiatina fuori, entrare nel settore B e riprendere l'ascensore fino al terzo piano. Alternativa n°1, poco adatta a chi indossa solo il pigiama e le ciabatte (come la sottoscritta quando doveva fare i vari esami pre-operazione e si era rifiutata di farsi accompagnare in sedia a rotelle). E allora ecco l'alternativa n°2: scendere al secondo piano del settore A, seguire il passaggio interno fino al settore B, prendere l'ascensore fino al 3°piano. Illuminante, eh?
  3. Vedo circa sei telegiornali al giorno. Prego notare che il primo nell'ordine è nientepopodimeno che Studioaperto. Vedere così tanti tg comporta: 1) accorgermi che i servizi che si vedono al tg della sera sono indiscutibilmente gli stessi del tg delle 13; 2) commentare minuto per minuto i vestiti delle conduttricie le cazzate pronunciate da Berlusconi; 3) inorridire di fronte al fatto che la notizia "Manuela Arcuri quando non era famosa è stata rifiutata da un ragazzo" è degna di entrare nella scaletta di Studio Aperto. Va bene il Grande Fratello, ma della vita sentimentale della Arcuri proprio nonn me l'aspettavo!

Morale della favola? L'avrete capito anche voi. Se queste sono le cose più interessanti che accadono nella mia vita da post-malattia è veramente meglio per la mia salute mentale che io possa tornare al più presto alla vita di tutti i giorni!

03 febbraio, 2006

AAA. brutte avventure archiviasi

Quella che vi sto per raccontare è una brutta storia. Una di quelle storie che non avrei mai voluto varcassero la soglia della mia "stanza", che poi è questo blog. Soprattutto contando il fatto che questa storia devo narrarla per forza in prima persona perchè la protagonista sono proprio io. Ma forse tanti la cronaca spicciola la sanno già: uscivo di casa, sabato scorso, con la voglia di passare una bella serata e una borsetta nera sulla spalla destra. E un bastardo - perchè non riesco a trovare nessun'altra accezione che possa calzare più a pennello di questa addosso a uno stronzo a cui auguro neanche la galera, ma proprio la morte - ha pensato perchè no, che era proprio la sera adatta per prendersi quella borsetta. Ma per farlo mi ha scaraventato un casco in faccia. Conclusione della serata? Lacrime, certo. Una giostra infinita tra il prontosoccorso, il commissariato, la caserma. Ma con l'aiuto di due angeli custodi in gonnella che non finirò mai di ringraziare. E poi il treno per Milano, la mia faccia che sembra quella di un'altra - di un pugile, più che altro - e il chirurgo che mi guarda compassionevole e mi dice di non avere paura perchè c'è lui che mi proteggerà. L'ospedale e tanti amici che mi vogliono bene, i miei super nonni che si prendono cura di me e i miei super genitori a cui ho detto che non gli avrei rivolto più la parola se non fossero rimasti dove si trovano, in India. E ora eccomi qui: un paio di lividi che ancora si vedono, una fasciatura al naso non proprio sexy e la voglia di tornare alla vita di sempre. La morale della favola? Ho un sacco di persone che mi vogliono bene e questo mi fa capire che i bastardi esistono ed esisteranno sempre, ma non saranno un naso rotto e la patente da rifare a farmi perdere la fiducia nella gente. E la convinzione che le situazioni si possono affrontare in tanti modi, ma crogiolarsi nelle proprie disgrazie aiuta solo a non lasciarsele alle spalle. L'ho presa bene, insomma. E non vedo l'ora di guarire.