17 luglio, 2007

Paradossali circostanze. Voler essere dove non si è

Mai dire: "mi farei investire piuttosto che iniziare lo stage". Si rischia di essere esauditi.
I fatti, innanzitutto:
1. chiudo il post in cui maledicevo lo stage e mi arriva la benedetta telefonata: "Marta, senti, ti dispiacerebbe rimandare l'inizio dello stage di due settimane? Abbiamo dei problemi a prenderti adesso". Risposta "Noooooo, stai tranquilla. Ci vediamo il 9 luglio. Ciao ". Click. Chisa la telefonata, aperta la bottiglia di champagne. Week end al mare, settimana cazzeggio a Roma.
2. Dopo due settimane di relax, vorrai mica sprecare un'altra settimana nella nullafacenza!?!(logica mia personale). E allora torno al mare dove mi sono iscritaa a un meraviglioso corso di barca a vela. Meraviglioso. Dopo un primo giorno shock in cui mi scontro col maestro Vasco, lupo di mare sessantenne con le Timberland (Lui: "Ti ricordi il parallelogramma delle forze!?" Io: "ehm, veramente no.." Lui "ma le hai fatte le medie?!?"; Lui "se non sputi la cicca in mare entro due secondi, te la faccio ingoiare e ti strozzi"), passo quattro giorni a tirare corde, fare nodi, a veleggiare libera nel mare blu con i capelli scompigliati e a litigare con un bambino di tredici anni che mi voleva rubare la luce dei riflettori(io voglio essere sempre la più brava, ndr). Tutto perfetto.
3. E invece no. Perchè il giovedì sera, la sera prima della regata (tensione a mille, dovevo battere lo stramaledetto bambino) ho 39 di febbre. E anche la mattina dopo. E così per i sette giorni successivi. Diagnosi: ho la polmonite. Come Beth la sorella sfigata delle piccole donne. Come il fidanzato sfigato di Candy Candy.
4. Morale della favola, sono dodici giorni che sono malata. E me ne mancano altrettanti da passare in casa. Morale della favola ho dovuto rimandare io lo stage fino alla fine di lugio (si spera). E così mi annoio a morte: leggo, vedo film, mi sono appassionata a "Una mamma per amica" ma non ho emule su questo computer e devo aspettare le puntate che fanno su sky (appena una al giorno..), dormo 12 ore al giorno, guardo quiz idioti alla tv ed elemosino visite agli amici ancora in città.Ovviamente fa un caldo incredibile e non posso aprire le finestre, non posso uscire e rimpiango di non essere sfiancata in giro per roma con i cameramen dell'aptn sognando la nullafacenza. Paradossale.
Ecco i fatti. Ora, cerco di non suicidarmi e di guarire in tempo record. Anche se tutti continano a ripetermi che "E' una cosa seria e ci vuole tempo". Ovviamente li odio.