26 febbraio, 2007

She e il lunedì mattina


Lunedì mattina, mi sveglio e guardo repubblica.it. E' appena trascorsa la notte degli Oscar e ciò che mi preme (ciò che preme tutte le giovani donzelle un minimo fashion addicted che sognano un abito di Chanel per sfoggiarlo leggiadre sul leggendario Red Carpet) è andare a vedere i vincitori e le mises delle primedonne hollywoodiane. Ok, ammetto: prima i vestiti, poi le statuette. Ed è aprendo al galleria di immagini del look sfoggiato dalle varie attrici e non che mi si para davanti l'immagine per eccellenza. Lei, Nicole Kidman: abito rosso fuoco by Balenciaga con tanto di papillon gigante, viso di porcellana e capelli dorati stiratissimi, pochette di strass. Sola e magnifica nel suo splendore. Avrei mai potuto cominciare la giornata in un modo più deprimente, considerato il mio look: capelli bagnati post doccia neanche pettinati, canotta intimissimi blu a costine, pantaloni azzurri del pigiama e ciabatte rosa Birkenstock? Ma Lei si merita decisamente il post di oggi. Anche se avrei dovuto parlare di cose più serie, del governo Prodi in ginocchio sui ceci, di Follini che si atteggia a battitore libero per scongiurare la figuraccia bis del premier. Oppure di Bush che pare voglia attaccare l'Iran. Ma questa è un'altra storia. In onore di Nicole ho deciso che questo post sarà scritto in nero, prechè altrimenti non starebbe bene con il suo vestito.

15 febbraio, 2007

Monsignor Della Casa avrebbe qualcosa da dire


“Berlusconi fa schifo”: questa è l’ultima uscita del leader dei Comunisti italiani, Oliviero Diliberto. Che non è nuovo a dichiarazioni che fanno scalpore. Se, ospite alle Invasioni Barbariche di Daria Bignardi, aveva detto che al Billionaire di Briatore ci sarebbe andato solo imbottito di esplosivo, questa volta ad andarci di mezzo è l’ex premier. Eppure questo linguaggio politico senza fronzoli né freni e un po’ troppo lontano dal Galateo per i benpensanti di Montecitorio, non dovrebbe stupirci. Andando solo un po’ più indietro nella nostra memoria, ai tempi del rush finale della campagna elettorale conclusasi in aprile, troviamo il Cavaliere che apostrofa poco educatamente gli elettori di sinistra: “coglioni”. Molto poco cavalleresco. Oppure l’ex ministro per le Riforme, il leghista Roberto Calderoni: senza contare il suo spogliarello in diretta su Rai1 per mostrare la maglietta con le vignette anti-maometto, ci basterebbe ricordare quando definì “una porcata” la legge elettorale alla cui stesura aveva collaborato. C’è poco da fare: la politica italiana è molto poco “gentildonna”. E le signore di Montecitorio non sono da meno rispetto ai colleghi uomini: da Elisabetta Gardini, che insulta Vladimir Luxuria, ad Alessandra Mussolini, che si azzuffa indistintamente a Porta a Porta con Katia Belillo o a La pupa e il secchione con Vittorio Sgarbi, il passo è breve. Questi eccessi, se da un lato indignano gli elettori che hanno ancora un briciolo di fiducia nella serietà dei propri rappresentanti e scatenano una pioggia di reazioni divise tra chi vuole ingigantire lo scandalo (“è un linguaggio becero e irresponsabile” ha affermato Antonio Tajani) e chi vuole smorzare i toni della questione (“le distanze politiche non giustificano la mancanza di rispetto” ha commentato il leader della Quercia Fassino), dall’altro umanizzano la politica e la rendono un po’ più vicina alla gente comune, che per una volta si sente in grado di commentare l’accaduto senza troppi complessi di inferiorità. In fondo, chi non ha mai mandato a quel paese un collega in ufficio?

10 febbraio, 2007

Settimana cinematografica, weekend piovoso (almeno per ora...)

Ebbene sì, il cinema ha occupato gran parte della mia settimana. E come lamentarsi?
Qualche dritta su quello che ho visto:
1.L'ultimo re di Scozia. Terribile, orrendo e chi più ne ha più ne metta. Questo è il solo commento che mi viene in mente, dopo due ore e passa su una angusta poltroncina rossa in una sala sotterranea esposta a frequenti e terribili sbalzi di clima.
2. Inland Empire, ultima fatica di David Lynch. Credo che per apprezzare Lynch si debba amare alla follia Carlo Bo e la sua scuola. Impossibile capire, inutile cercare di tirare le fila di un film, lungo e difficile, che è più che altro un mix tra un viaggio mentale, un incubo e un metafilm...ma i tocchi da maestro sono molteplici e da lasciare a bocca aperta..
3. Vero come la finzione. Bellino, nulla di eccezionale ma piacevole. Pieno di battute, non mi sono addormentata neanche se ero terribilmente stanca ed erano le 22e30. E non è poco!
4. Notte prima degli esami 2. L'apoteosi dell'insensatezza: una storia che non dovrebbe avere niente a che spartire con la precedente ma che riporta comunque sullo schermo gli stessi personaggi del primo film, con gli stessi nomi. Ma tu devi pensare che, in fondo, sono un po' loro (stessi caratteri, stessi legami)..ma non sono proprio loro. Come se non bastasse, è un tripudio di scene girate in una vasca con i delfini (magari il regista, Fausto Brizzi, adora Free Willy, che ne so..) con colonna sonora 'datemiunagoinvena' Luca Carboni. Unico pregio, la nuova protagonista: bella, bella, bella. Dal vivo, anche il protagonista, Nicolas Vaporidis, è carino. Molto idolo per teenager, ma che ci vogliamo fare. Invece, Riccardo, l'amico biondo che io credevo fosse francese o simile, è di Lecco. Di Lecco!! E si chima Galbiati di cognome. Infausta scoperta.
Ora siedo alla mia scrivania mentre fuori diluvia ininterrottamente dalle 10 di ieri sera. Un po' una palla. Mi metterò a ballare nuda cantando 'let's the sunshine' sul ponte di Castel Sant'angelo come i protagonisti di Notte prima degli esami..Ops, vi ho svelato una scena..
O presumibilmente opterò per pulizie (iper necessarie) e grey's anatomi terza serie.